tag:blogger.com,1999:blog-1356820124571583484.post6494072099880266909..comments2023-03-03T23:01:18.675+01:00Comments on Musica, Società, Mercato: MACAO - Milano: vero laboratorio creativo, o effimera utopia spontaneista?Renato Rivoltahttp://www.blogger.com/profile/09064230902839583904noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-1356820124571583484.post-5133033426681604502012-05-18T09:31:59.246+02:002012-05-18T09:31:59.246+02:00Caro Anonimo,
io a Macao ci sono stato più vo...Caro Anonimo, <br />io a Macao ci sono stato più volte, prima e dopo lo sgombero. Ne conosco bene le diverse anime, e ne apprezzo lo slancio generoso e il faticoso processo di messa a fuoco delle priorità urgenti ( un luogo, uno spazio : non si può stare in mezzo alla strada, pena il fallimento del progetto "artistico") . Ho apprezzato l'intervento di Virginia vedendone sopratutto la pars construens, Una critica non livorosa ma anzi, appassionata e volta a chiarire che arte e politica sono due facce della stessa medaglia. Che fare arte, in questa città, oggi, significa prendere posizione , indicare come si vuole cambiare le cose per il bene di tutti, mostrare una via d'uscita al tunnel della solitudine e del disinganno . Mi pare che Virginia intendesse dare uno stimolo per intraprendere con maggiore chiarezza e decisione questa strada.Renato Rivoltahttps://www.blogger.com/profile/09064230902839583904noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1356820124571583484.post-17473979663613607982012-05-17T18:30:26.564+02:002012-05-17T18:30:26.564+02:00Consiglio di leggere un'altrettanta sensata ri...Consiglio di leggere un'altrettanta sensata risposta al messaggio di Virginia la quale invece non mi convince appieno. Si tratta di quella di Johnny Serpico che cito per esteso (ma si può leggere insieme ad altri commenti sul blog di Virginia sopra linkato):<br /><br />"Può essere condivisibile quello che dici, ma non sono d'accordo sul presupposto da cui parte la tua analisi, che l'occupazione debba avere una finalità immediatamente politica. Questo gesto parte da un esigenza, da uno sfogo quasi naturale che anni di repressione culturale hanno creato nella citttà. Un azione prima del pensiero, uno slancio nel vuoto che anticipa la domanda "se sia giusto o sia sbagliato". Il braccio che si muove prima dello stimolo nervoso. Credo che ora arriverà la parte difficile e più interessante, capire come questo movimento artistico si muoverà, che forma prenderà, da chi sarà popolato. Credo anche tuttavia che questa azione, forse più d'immagine che di contenuto, così clamorosa (quella di occupare un grattacielo) abbia accelerrato e posto in primo piano sull'agenda della politica istituzionale una serie di problematiche che fino ad ora erano state snobbate. Il concetto di bene comune, contro la obsoleta dicotomia bene pubblico/ bene privato, l'idea di riqualificazione degli spazi abbadonati, la nascita di una coscienza culturale anche tra i giovani di questa città è stata schiacciata da anni di berlusconismo e menefreghismo. Può darsi che come dici tu sia un progetto confuso, con errori, un po' retorico, a volte superficiale ma dianime, questo movimento ha dato forza anche a possibili iniziative future fatte da altri soggetti, ha creato una frattura, ha dato una nuova possibilità di convivenza civile. Non sopporto il fatto che tra quelli che ti danno ragione (quindi non mi riferisco a te Virginia che hai vissuto l'occupazione) la stragrande maggioranza è gente che non c'è neanche mai stato nel grattacielo, ne fuori da esso, dopo lo sgombero. I chiacchieroni che imperversano su facebook, che sputano sentenza senza conoscere, che criticano standosene a casa sempre pronti a bollare come radical chic, come moda, come artistoide, ogni operazione minimante interessante e ricca di entusiasmo che avviene a Milano. Io questo lo chiamo qualunquismo. Ed è questo che uccide ogni possibile cambiamento positivo della nostra società. Smettiamola di essere più realisti del re, a volte avere un minimo di sogni e di speranza che le cose possano cambiare serve a cambiarle davvero...bocciare un'esperienza che dura da solo dieci giorni e sbagliato e prematuro. Cosa sarà Macao lo decidera chiunque parteciperà ad esso...chi se ne sta a casa è libero di farlo ma almeno la smetta di sputare sentenze su cose che non conosce..."Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1356820124571583484.post-76888632612140021812012-05-17T17:05:16.557+02:002012-05-17T17:05:16.557+02:00la forma e la sostanza....il dilemma è il confine ...la forma e la sostanza....il dilemma è il confine tra una politicizzazione necessaria e finalizzata da un lato e una macchinosa, antica, ridondante e paralizzante dall'altro......<br /><br />in bocca al lupo a tutti i macachi<br /><br />ps: è vero che non esiste uno status per i lavoratori dell'arte, ma è anche vero che chiederci di incastonarci in entità burocratiche non concepite per l'arte e per il vivere di arte è una forzatura che non risolve il problema. quanti musicisti e gruppi teatrali sono intrappolati nell'associazionismo e nella sua gabbia fiscale!!!.....poveri noi (bellissimi!) ornitorinchi, !!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1356820124571583484.post-19062009593074798312012-05-17T14:39:16.435+02:002012-05-17T14:39:16.435+02:00Bravo renato : sempre attento e puntuale...
la mia...Bravo renato : sempre attento e puntuale...<br />la mia impressione ieri e' stata positiva. Si c'e' tanta baraonda..idee contrastanti...l'importante<br />come scrive Virginia e' di non perdere di vista i punti essenziali. Spero possa essere la scintilla per far esplodere una nuova stagione in quel di Milano. L'idea di avere uno spazio unico dove convergano realta' artistiche/creative diverse non e' certo nuova pero' a Mi nessuno e' mai riuscito a realizzarla..che sia la volta buona ? Ci si vede piu' tardi sotto alla torre..meno male che oggi non tira vento ! <br />RNAnonymousnoreply@blogger.com