RILEVANTI DANNI BIOLOGICI (e culturali) DI UNA COPULA CONTRONATURA
Questo curioso fenomeno del Rock Sinfonico (qui una scheda essenziale) resiste da decenni, anzi cresce. A me la definizione non piace per nulla. La trovo inutilmente tronfia.
Questo curioso fenomeno del Rock Sinfonico (qui una scheda essenziale) resiste da decenni, anzi cresce. A me la definizione non piace per nulla. La trovo inutilmente tronfia.
Dico subito la mia opinione: il sedicente Rock Sinfonico ha visto nel passato forse un paio di episodi di un qualche interesse, ma nella maggioranza dei casi distrugge le migliori qualità di ciascuno dei due linguaggi musicali, e sprofonda inevitabilmente nel maelström della tamarraggine, della quale io indicherei qui un notevole esempio, forse tra i più preclari.
L'amore contronatura Rockstar/Orchestra Sinfonica, proprio per il suo infrangere un tabù inveterato che voleva -in passato- queste due creature appartenere a mondi inconciliabili, ha purtroppo un potere attrattivo al quale pochi sono indifferenti, e diventano sempre più numerosi: finchè, buoni ultimi, come sempre nella Provincia dell'Impero in ritardo di decenni, da qualche tempo sono arrivati anche gli Italioti (Vasco, Ligabue...)
Beninteso, gli "arrangiamenti" pseudo-sinfonici di canzonette ci sono sempre stati, (ad es. i Beatles ne hanno fornito alcuni esempi di grande eleganza e sottigliezza musicale, specialmente nell'usare determinati "clichées" ben caratterizzati), ma per molto tempo la cosa era limitata al genere "belcanto". La storia inizia ai primi decenni del secolo scorso, per approdare infine, qui da noi, al Festival di Sanremo. E' abbastanza semplice comprenderne la genesi: la musica "leggera", le canzonette, sono discendenti dall'opera lirica. Articoli di grande consumo, a basso costo, mentre l'Opera era il Gesamtkunstwerk. Passi quindi per le canzonette orchestrate, in genere gradevoli e di buon livello artigianale: basta ricordare autori di canzoni come Morricone e Rota:
ma il Rock Sinfonico no, grazie! Qui si vogliono mettere insieme due creature che ideologicamente non hanno niente a che vedere. Da un lato, il "maledettismo" delle rockstar, tutte protesta, anticonformismo, sesso-droga-e-rock'n roll, o almeno così conviene far credere ai fans, mentre invece nessuno è ormai più salutista e integrato delle rockstars; dall'altro l'immagine convenzionale, accademica dell'Orchestra Sinfonica, simbolo di valori "alti", di solidità e continuità della tradizione colta occidentale. Naturalmente mi riferisco all' immagine, alla vulgata popolare, al valore "percepito" di questi fenomeni, non certo alla loro sostanza profonda.
Beninteso, gli "arrangiamenti" pseudo-sinfonici di canzonette ci sono sempre stati, (ad es. i Beatles ne hanno fornito alcuni esempi di grande eleganza e sottigliezza musicale, specialmente nell'usare determinati "clichées" ben caratterizzati), ma per molto tempo la cosa era limitata al genere "belcanto". La storia inizia ai primi decenni del secolo scorso, per approdare infine, qui da noi, al Festival di Sanremo. E' abbastanza semplice comprenderne la genesi: la musica "leggera", le canzonette, sono discendenti dall'opera lirica. Articoli di grande consumo, a basso costo, mentre l'Opera era il Gesamtkunstwerk. Passi quindi per le canzonette orchestrate, in genere gradevoli e di buon livello artigianale: basta ricordare autori di canzoni come Morricone e Rota:
ma il Rock Sinfonico no, grazie! Qui si vogliono mettere insieme due creature che ideologicamente non hanno niente a che vedere. Da un lato, il "maledettismo" delle rockstar, tutte protesta, anticonformismo, sesso-droga-e-rock'n roll, o almeno così conviene far credere ai fans, mentre invece nessuno è ormai più salutista e integrato delle rockstars; dall'altro l'immagine convenzionale, accademica dell'Orchestra Sinfonica, simbolo di valori "alti", di solidità e continuità della tradizione colta occidentale. Naturalmente mi riferisco all' immagine, alla vulgata popolare, al valore "percepito" di questi fenomeni, non certo alla loro sostanza profonda.
Se ci si riflette bene perciò, tra i due solo il Rockettaro ha interesse (commerciale, esclusivamente commerciale) a celebrare questa unione mostruosa. Mi tengo per un altra volta l'analisi propriamente musicale di questo strano ornitorinco. Vediamo solo quali possono essere i principali motivi "ideologici", specificando che uso questo termine nell'antica accezione marxiana, che sottolinea come l'ideologia sia una weltanschauung, una "visione del mondo", un sistema di valori permeato di falsa coscienza, teso a legittimare "culturalmente" il perseguimento di precisi interessi economici.
1) "Il numero è potenza" :
-la scenografia, l'impatto visuale è in entrambi i linguaggi grandioso: luci, colori, proiezioni per il rock; frack, abito da cerimonia e grande numero di strumentisti per l'orchestra.
- altrettanto è l'impatto acustico: amplificatori a tutta canna per il rock; suono turgido e magniloquente per l'orchestra.
2) Parassitismo culturale:
il rock si "annette" implicitamente, per così dire, l'immagine di prestigio sociale, "colta", della sinfonia, e si rifà il lifting ideologico. Come se dicesse, senza dirlo apertamente : niente paura, ragazzi, con quella storia della Rivoluzione e della Liberazione Sessuale avevamo scherzato! Mica ci avrete creduto, vero? Siamo (sempre stati) dei bravi ragazzi, quando ascoltiamo Brahms ci scende la lacrimuccia. Solo che prima ci vergognavamo di ammetterlo, e allora per la rabbia davamo fuoco alle chitarre e spaccavamo tutto.
1) "Il numero è potenza" :
-la scenografia, l'impatto visuale è in entrambi i linguaggi grandioso: luci, colori, proiezioni per il rock; frack, abito da cerimonia e grande numero di strumentisti per l'orchestra.
- altrettanto è l'impatto acustico: amplificatori a tutta canna per il rock; suono turgido e magniloquente per l'orchestra.
2) Parassitismo culturale:
il rock si "annette" implicitamente, per così dire, l'immagine di prestigio sociale, "colta", della sinfonia, e si rifà il lifting ideologico. Come se dicesse, senza dirlo apertamente : niente paura, ragazzi, con quella storia della Rivoluzione e della Liberazione Sessuale avevamo scherzato! Mica ci avrete creduto, vero? Siamo (sempre stati) dei bravi ragazzi, quando ascoltiamo Brahms ci scende la lacrimuccia. Solo che prima ci vergognavamo di ammetterlo, e allora per la rabbia davamo fuoco alle chitarre e spaccavamo tutto.
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