"Sto diventando un po' troppo critico per potermi illudere ulteriormente di avere qualche talento" - F. Nietzsche


"Musica est exercitium aritmaeticae occultum nescientis se numerari animi“

- G.W. Leibniz


"I pecoroni non vogliono diventare padroni del loro lavoro!" - C.T.


"Tutta la musica è contemporanea."

A MO' DI EDITORIALE.....

In verità, mi vergogno un po' di arrivare un po' tardi nel  mondo dei bloggers.
Dico però subito che non intendo farne un luogo di esibizione di  stati emotivi personali, o la bacheca su cui esporre inutili curiosità o spigolature dalla rete, ma una occasione - spero utile - di riflessione.
Il  fatto è che da tempo sono disorientato (e credo di interpetare il sentimento di molti colleghi musicisti o  semplici appassionati) e desideravo un luogo dove poter discutere senza pregiudizi con tutti coloro che sono interessati, come me, alle relazioni tra Musica, Mercato e Società in questi anni di rapida trasformazione.
Cosa intendo con queste definizioni ?

-MUSICA: preferibilmente, per me che me ne occupo per mestiere, la musica "colta", qualunque sia il significato di quest'ultimo termine (e mi piacerebbe discuterne fin da subito). Di tutte le altre musiche a noi  contemporanee - con ciò  intendendo i mille generi derivati dal rock e dal pop, il jazz, la computer music, l'etnica e così  via  - non me ne intendo molto, le ho frequentate  e le  frequento più sporadicamente; ma ne sono molto curioso, quindi ogni  stimolo al confronto è molto gradito. 
-SOCIETA': nel senso più  ampio. Tutti, non solo i musicisti o i musicofili. Il vasto acquario nel quale nuotiamo, e quindi anche i rapporti con la Politica, perchè i musicisti non vivono sulla luna. La politica  sceglie, seleziona chi  finanziare e chi no, chi sostenere e chi no. La politica c'entra, eccome.
-MERCATOl'insieme dei produttori, interpreti, distributori, docenti, discenti, consumatori di musica. Chi vende, chi compra, e le modalità con cui tutto ciò avviene.

Io vedo i rapporti dialettici tra questi campi come la struttura fondamentalmente economica che regola la vita culturale, fa nascere o morire le diverse espressioni artistiche, e ne influenza - che  esse ne siano  consapevoli o no - gli orientamenti, le tendenze.
Non penso certo di affrontare questi argomenti con rigore e metodo scientifico: non è il mio mestiere e non ne sono capace. Ma è un modo per cercare di orientarmi, di cogliere i segni del mutamento della società attraverso i fenomeni musicali. In un epoca di sempre più veloce e complesso sovrapporsi dei linguaggi, delle forme della comunicazione musicale, non solo nel campo estetico, artistico, didattico, ma anche in quello economico e politico.
Ogni giorno c'è una notizia, un evento che può suscitare una riflessione, una domanda.
Vorrei insomma pormele qui pubblicamente queste domande, e ricevere in cambio magari qualche risposta o occasione di approfondimento. Se utile e interessante, pubblicherò  volentieri  anche contributi  di altri che vorranno  dare una mano.
Forse qualcuno dei "post" potrà dispiacere a qualche addetto ai lavori.
Ma qualsiasi opinione ha diritto di essere pubblicata, se sufficientemente argomentata, e in buona fede.
Cercheremo di trattare ogni argomento con leggerezza Calviniana, e senza alcun limite prestabilito, se non quello della chiara esposizione delle idee, della pertinenza con la tematica del blog, e del rispetto reciproco.
E se possibile, divertendosi. Buona lettura!