"Sto diventando un po' troppo critico per potermi illudere ulteriormente di avere qualche talento" - F. Nietzsche


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"Tutta la musica è contemporanea."

mercoledì 23 novembre 2011

LA CIA finanziò la musica contemporanea europea (I parte)

L'argomento pare più adatto a una spy-story, ma dopo aver letto il documentatissimo, prezioso libro di Frances Stonor Saunders Gli intellettuali e la CIA - La strategia della Guerra Fredda Culturale (Roma, 2004) mi sono convinto che la realtà può superare l' immaginazione, con gli esiti che vedremo. Dunque, la verità è ormai indiscutibile, storicamente assodata: a partire dall'immediato dopoguerra, (dopo il 1945) il Governo degli Stati Uniti avviò un progetto  di propaganda di grande respiro internazionale, volto principalmente a contrastare l'influenza culturale dell'URSS in Europa, e per farlo utilizzò in maniera spregiudicata la CIA come finanziatore e organizzatore "coperto" di convegni, conferenze, pubblicazioni, festival di musica, mostre d'arte e mille altre attività di tipo culturale.

Il libro della Saunders, nonostante l' enorme risonanza che avrebbe dovuto  avere nel mondo della politica e della cultura, specialmente in Europa, è passato invece quasi sotto silenzio, non è  mai  uscito  dal circolo  degli  studiosi  o degli storici contemporanei, e non è  diventato il  Bestseller che avrebbe meritato di  essere. Si potrebbe addirittura pensare se non proprio a una diretta censura, impossibile nelle democrazie moderne, per lo meno ad un boicottaggio passivo, attuato dall' establishment per evitare che certe verità scomode in esso  contenute diventassero di  dominio pubblico. 
Dunque, a quale preciso scopo, e in che modo operava la CIA, su impulso del Governo Federale e in parte delle autorità militari uscite vittoriose dal conflitto? 
Come sappiamo, l' Europa alla fine della seconda guerra mondiale era divisa in due sfere d'influenza che si erano venute a creare con la Conferenza di Yalta e la  "spartizione" del Vecchio Continente tra Est e Ovest. In molti paesi, anche dell'area occidentale, la classe degli intellettuali era prevalentemente di  sinistra e l'egemonia dei partiti  comunisti  e socialisti  era molto  forte, particolarmente in Italia e in Francia.
La CIA decise di combattere la Guerra fredda culturale in modo molto abile: lanciando lo slogan della libertà di espressione e di opinione, sostenendo le manifestazioni culturali e artistiche della sinistra "democratica" quali simbolo della maggiore libertà dell'individuo e dell'artista nel mondo Occidentale, e contrapponendole ai rigidi dettami del realismo socialista sotto il quale invece soffrivano artisti del calibro di Šostakovič, quando non erano costretti a emigrare, o peggio, venivano imprigionati nei gulag, come Solženicyn. L'Agenzia utilizzava all'inizio del "programma" i suoi uomini più fidati, ma presto reclutò anche molti intellettuali, americani ed europei, pescandoli di preferenza tra quelli di sinistra, che però avessero una posizione critica verso la deriva stalinista dell' Unione Sovietica. E il bello è che molti tra loro non ebbero nemmeno consapevolezza di essere "utilizzati" per dei fini che probabilmente la loro coscienza politica non avrebbe mai accettato.
L'atto  fondamentale  della campagna di  propaganda culturale "coperta" fu  l'istituzione del Congresso per la libertà della Cultura, una sorta di comitato direttivo che tra il 1950 e il 1967 finanziò e organizzò innumerevoli prestigiose manifestazioni culturali in tutta Europa, utilizzando istituzioni private quali la Ford Foundation, la Farfield Foundation o la Rockefeller Foundation come tramite per far arrivare a destinazione i generosi finanziamenti da parte della CIA, travestendoli da liberali mecenatismi ! 
Nikolas Nabokov e Igor Stravinskij
Per quanto riguarda la musica, l'attività di  questa divisione del Congresso per la libertà della Cultura fu affidata alla direzione di Nikolas Nabokov, compositore in verità di non eccelso valore, e cugino del più famoso romanziere Vladimir.
Il primo  atto rilevante di Nabokov fu convincere i generali alleati, nella Berlino del 1945, a riabilitare Wilhelm Furtwängler, Herbert Von Karajan, Elizabeth Schwarzkopf, i musicisti dei  Berliner Philarmoniker  e molti  altri compromessi col regime hitleriano, evitando loro l' infamia di subire il processo di  "de-nazificazione". Questo salvataggio non fu certo fatto per generosità umana, ma per il preciso  scopo di garantirsi l'arruolamento di questi  artisti internazionali,  ed evitare che andassero a lavorare, paradossalmente, per i Russi, a Berlino Est, rinforzando col loro  prestigio il potere Sovietico. Quando le macerie di  Berlino  ancora fumavano, a Furtwängler era già stata offerta dai russi, con pari spregiudicatezza, la direzione dell'Opera Unter den Linden, nella parte comunista della città.
Da questo momento in poi, l' attivismo  di  Nabokov (e della CIA attraverso di lui) aumentò senza sosta. Come scrive Saunders, "il governo  americano assunse il  controllo  di  diciotto orchestre sinfoniche tedesche e di quasi  altrettante compagnie d'opera. Dato che molti  compositori tedeschi erano  al bando, il mercato dei musicisti americani crebbe (e fu  sfruttato) esponenzialmente. Samuel Barber, Leonard Bernstein, Elliott Carter, Aaron Copland, George Gershwin, Gian Carlo Menotti, Virgil Thompson.. le opere di  questi  e di  molti altri compositori americani ebbero la prima in Europa sotto gli  auspici del governo americano."  
Nel 1947, per "audace iniziativa del Governo militare americano" , ebbero inizio anche i Corsi estivi per la Nuova Musica di Darmstadt ! 
Waldorf Astoria
Per tutta risposta, il  Cominform venne nel 1949 nella tana del lupo, al lussuoso Hotel Waldorf Astoria di New York, dove organizzò la "Conferenza culturale e scientifica sulla pace mondiale". Šostakovič, che era in quella occasione il fiore all'occhiello della delegazione sovietica, fu costretto ad una umiliante  dichiarazione pubblica a sostegno di un articolo nel quale la Pravda  giudicava la musica di  Stravinskij, Hindemith e Schoenberg "decadente formalismo  borghese" e  i  suoi  autori "lacchè del capitalismo imperialista"! 
Nabokov non si perse d'animo e rilanciò la posta con un progetto ancora più  ambizioso: l'organizzazione di  un grande festival musicale nel 1952 a Parigi, dal titolo "Chefs- d'Oeuvres du Vingtième Siècle". Alla presenza di  Igor Stravinskij appositamente venuto da  Los Angeles, nella prima serata la Boston Symphony Orchestra diretta da Pierre Monteaux eseguì La sagra della Primavera. Nei giorni seguenti Parigi divenne la capitale mondiale della musica. Vi parteciparono nove orchestre, americane e europee,  e la principale attrazione fu l'esecuzione  delle musiche di  Berg, Schoenberg, Hindemith, all'epoca nazista censurati brutalmente come "antiestetici, antiarmonici, caotici, inani"   esponenti dell' Entartete Kunst e ora anche da Stalin, che li  definiva  capiscuola di una corrente di "pseudocontrappunto  grafico e lineare (??) che viene ciecamente seguito  da tanti falsi  moderni in Europa e in America".
Anche Claude Debussy  fu eseguito  nel Festival, e secondo la rivista Sovietskaja Muzyka "sotto il  suo  albero  impressionista erano stati  lasciati  crescere i  Fiori  del Male del modernismo". Innumerevoli  furono  gli  altri  compositori, tra i quali Barber, Walton, Villa-Lobos, Pizzetti , Rieti, Malipiero, Auric, Milhaud ("Tessitori servili  dei  gusti snob di una città capitalista"), Honegger, Poulenc, Françaix,Copland...
Il festival, pur incontrando  le critiche violente degli ambienti  più  radicali  della sinistra comunista francese (e lo sprezzante giudizio del giovane Boulez in un  articolo  su  La Revue Musicale) che ne avevano capito la reale finalità  propagandistica  in chiave anti comunista, sortì comunque dei  risultati  positivi. La Boston Symphony  Orchestra si  affermò  come  compagine di  punta del virtuosismo  sinfonico  americano, e  la Fondazione Farfield (che lo finanziò  interamente con grandi somme messe a disposizione dalla CIA) acquisì prestigio internazionale come  grande sponsor non-profit ( !!) della Cultura del Mondo libero. 
E i  compositori, e gli  interpreti? Probabilmente, nessuno di  loro (tranne forse Aaron Copland, che pur essendo stato negli  anni  '30 simpatizzante comunista, ora da moderato-progressista era ben introdotto  negli  ambienti  governativi  di Washington) seppe mai  che i  loro  cachet, le loro stanze d'albergo, i  loro  biglietti aerei furono pagati interamente dalla CIA.... 


Fine della I Parte -  continua  
































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