"Sto diventando un po' troppo critico per potermi illudere ulteriormente di avere qualche talento" - F. Nietzsche


"Musica est exercitium aritmaeticae occultum nescientis se numerari animi“

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"Tutta la musica è contemporanea."

venerdì 20 gennaio 2012

I contributi del Ministero dei Beni Culturali al settore musica per il 2011: la sintetica analisi di un comune cittadino


E' stato reso pubblico recentemente il documento con il quale il Ministero dei Beni Culturali determina i finanziamenti da erogare alle attività musicali per l'anno 2011.
I membri della Commissione Consultiva Musica si  possono conoscere dal sito della Fondazione Prometeo di Parma. Questo invece  è il link al documento del Ministero. 
Premesso che il vostro redattore non è molto competente in materia di provvedimenti legislativi a favore delle attività musicali (e ciò è imperdonabile), e quindi può darsi che alcune apparenti lacune del documento siano conseguenza di vincoli legislativi che gli sfuggono, per una volta ha preso carta e matita, e con santa pazienza si è messo a spulciare la lunga lista con gli occhi del semplice appassionato di musica che vuole sapere come e dove vengono distribuiti i soldi dei cittadini italiani. Era nostro dovere farlo, per onorare un blog che si chiama Musica, Società, Mercato. Ecco dunque la nostra sintetica analisi commentata. Speriamo che vi sia almeno utile per farvi un 'idea, se avrete la pazienza di leggerla fino in fondo. 


L'ammontare complessivo  delle sovvenzioni ministeriali non risulta dal documento: se non abbiamo sbagliato il calcolo, il totale è di € 57.059.818
Questi sono i diversi  capitoli di spesa:


27 Teatri di tradizione,  € 15.050.000 in totale
-i finanziamenti  più cospicui sono assegnati  al Teatro Bellini di Catania (1.430.000) e Teatro Regio di Parma (1.350.000). Da notare che curiosamente alcuni degli ingenti importi non vengono erogati a teatri, ma a COMUNI: di Lecce (425.000) e Rovigo (500.000): probabilmente  ciò avviene perchè i rispettivi  Teatri non  sono Enti nè Fondazioni, ma fanno capo alle amministrazioni comunali. 

18 Attività liriche "ordinarie"  1.996.000 in totale
-i finanziamenti maggiori: Teatro sperimentale A. Belli di Spoleto (500.000) Teatro della muse Ancona (240.000)
Anche in questo  caso  compaiono dei finanziamenti diretti ai COMUNI di Reggio Calabria, Salerno,Fermo, Massa Marittima, Bassano del Grappa, Padova. Al comune cittadino sorge una domanda forse ingenua: se alcuni comuni sono titolati a percepire somme dal FUS per organizzare attività liriche, allora perchè solo questi, e non tutti?


12 Istituzioni Concertistico-orchestrali  13.285.000 in totale
-i finanziamenti maggiori: Orchestra Haydn di Trento e Bolzano (2.125.000), Fondazione Toscanini Parma (1.930.000), Orchestra Regionale Toscana (1.820.000). 
Particolarmente degna di nota una Orchestra della Magna Grecia, di Taranto, cui vanno € 380.000. Confesso che ne ignoravo l'esistenza. Eppure con quei soldini si dovrebbe riuscire a far parlare un po' di sè: tutto sommato è una somma non molto più bassa di quella assegnata alla ben più nota Orchestra Verdi di Milano (€ 460.000), curiosamente non inclusa nella lista delle "Istituzioni concertistico-orchestrali bensì in quelle "varie", e che però produce una media di 4 concerti a settimana, se non di più, colmando una clamorosa lacuna apertasi in quella città dal 1994, con la chiusura dell'Orchestra Sinfonica di Milano della Rai. Chi ne sa di più sull' Orchestra della Magna Grecia, si  faccia avanti. Sono pronto a ricredermi.


170 Attività concertistiche varie € 13.582.000 in totale
-i finanziamenti maggiori: Serate Musicali Milano (735.000), Accademia Filarmonica Roma (705.000). In questo lungo capitolo di spesa sono molte le cose degne di essere sottolineate, vediamole in dettaglio.

Innanzitutto la densità geografica, con ogni evidenza concentrata nella capitale e nel Lazio. 
- ben 18 istituzioni finanziate a Roma, (22 nel Lazio)
- 9 a Milano (12 in Lombardia)
- 6 a Napoli (10 in Campania) 
- 5 a Firenze e Torino
Nella città di Roma, oltre alle due istituzioni "storiche" -Accademia Filarmonica (705.00) e Istituzione Universitaria dei concerti (521.000)- cui va la fetta più grande, va notata una non trascurabile sovvenzione alla storica associazione di  Musica Contemporanea Nuova Consonanza (90.000): che però, per fare più "massa critica", sarebbe forse più saggio unificare con l'altra associazione dedita alla Mus. Cont., il Gruppo strumentale musica d'oggi, che percepisce solo € 33.000.
In compenso però, allo storico Divertimento  Ensemble di Milano va l' elemosina di € 10.000, mentre la Fondazione Prometeo di Parma, che gestisce un festival internazionale con nomi di  sicuro prestigio,  un ensemble, uno studio di musica elettronica, è inspiegabilmente esclusa da qualsivoglia sovvenzione. Una tiratina d'orecchi alla commissione!  
Sempre nella città di  Roma, confesso  la mia ignoranza, ma mi sono del tutto sconosciute (e credo anche ai più)  le associazioni Concerti  nel parco (60.000 !), International chamber ensemble, Coop Art (42.000!), Nova Amadeus, Fond. Int. Acc. Arco - ricerca e diffusione della cultura dell'Europa e dell'Asia, Ensemble Le Muse....
Infine, da segnalare la Fondazione Arts Academy, che se non sbaglio gestisce in modo (a quanto ci risulta) alquanto autarchico un'orchestra di "giovani", potendo contare su un finanziamento di € 82.000. 
Risulta anche che la "vera" Orchestra Regionale del Veneto sia la Filarmonia Veneta Gian Francesco Malipiero, che dopo anni di traversie amministrativo/politiche versa oggi purtroppo in ristrettezze economiche e si deve accontentare di € 40.000: mentre la più storica e agguerrita (va detto, per amor di verità) Orchestra di  Padova e del Veneto (€ 1.150.000) non è "orchestra regionale" ma solo una delle 12 Istituzioni Concertistico-orchestrali.

Su Milano, abbiamo già detto qualcosa. Va sottolineata con la matita rossa la risibile sovvenzione (32.000) assegnata alla Società del Quartetto, una delle associazioni nazionali più storicamente importanti e prestigiose. Dall'altro canto, sinceramente io non capisco la ragione dei ben 325.000 euro alla Gioventù musicale d'Italia, di cui chiedo scusa se da tempo non ho più notizia di iniziative visibili.
La città di Torino invece, con le sue istituzioni concertistiche, mi pare ingiustamente trascurata dai consulenti ministeriali. Forse perchè la tradizionale riservatezza sabauda non sa sostenere come dovrebbe i propri giusti diritti? Chissà.
Poi, anche qui c'è un Comune, Rimini, cui vanno 90.000 Euro. Ancorchè non sia una cifra tale da urlare allo scandalo, viene però da chiedersi a quale titolo un Ente Locale debba essere destinatario di finanziamento statale per "attività concertistiche varie". Siamo sicuri che quei denari non vengano inghiottiti nel calderone del bilancio comunale e usati per altri meno nobili fini? Anche il Comune di Monfalcone percepisce una sovvenzione (75.000), ma dichiara di devolverla al suo Teatro comunale, di cui conosciamo la programmazione di  qualità, sopratutto nella musica cameristica. 
Il resto delle 170 Attività Concertistiche consiste di un pulviscolo di  associazioni medio/piccole, finanziate "a pioggia", probabilmente per non scontentare (quasi) nessuno. Ma forse con il risultato secondario che una parte rilevante del Fondo vada dispersa in mille rivoli, e non tutti certamente di qualità. Non mi stupirei se, dopo qualche attenta verifica, si venisse a scoprire che talvolta i denari vanno a finire in altri beni e/o servizi non meglio identificati.

6 attività corali € 53.000 in totale


47 rassegne e festivals € 7.097.000 in totale
-i finanziamenti maggiori: Rossini Opera Festival di Pesaro (1.250.000), Festival dei Due Mondi di Spoleto (1.020.000), Ravenna Festival (820.000).
Anche qui si segnala una netta prevalenza geografica, se non economica, della Capitale (con 7 istituzioni sovvenzionate), dove si distingue il notevole finanziamento del Festival Roma europa (670.000); mentre l'importante festival Milano Musica (erede dello storico Musica del nostro tempo), forte di  una programmazione intensa di concerti, conferenze, proiezioni, convegni, eventi collaterali, percepisce ben stentati 40.000 Euro. Fuori dalla lista il  popolarissimo e glamour Festival MiTo, estensione geografica del vecchio Settembre Musica di Torino, che dallo Stato pare non ricevere proprio nulla: per non rispondenza ai parametri ministeriali? O perchè si ritiene, sbagliando a mio  parere, che i denari provenienti dagli Assessorati alla Cultura delle due città nordiche, più gli sponsor, siano sufficienti, o forse perchè queste stesse città preferiscono non chiedere nulla al Ministero? Lo stesso ragionamento si può fare per il piccolo ma a suo modo importantissimo per tante ragioni Cantiere d'arte di  Montepulciano, che in certe stagioni ruba la scena mediatica al Festival delle Nazioni di Città di Castello (€160.000): e pazienza se l'amico Salvatore Sciarrino, che in quest'ultima cittadina risiede, se ne adonterà. 

20 concorsi di composizione ed esecuzione € 623.000 in totale
-i finanziamenti maggiori vanno, come alla Commissione deve essere sembrato naturale nella Patria del Belcanto, a due concorsi riservati a giovani cantanti lirici: quello del Teatro lirico sperimentale di Spoleto (140.000), che però abbiamo già visto finanziato con 500.000 Euro come Teatro di Tradizione, e quello dell' AS.LI.CO di Milano (120.000). Il resto viene distribuito a concorsi vari, per strumentisti o musica da camera. Una curiosità che attira l'attenzione e la nostra simpatia: ad Alatri, nel Lazio, l' Unione musicale ciociara organizza un concorso nazionale per banda "La bacchetta d'oro" per il quale viene locupletato con il ben di Dio di € 5.000! Si fa strada nel nostro cuore l'inarrestabile desiderio e curiosità di assistervi. 

15 corsi di perfezionamento professionale € 945.000 in totale
-i finanziamenti maggiori: a pari merito, per così dire, la Scuola di  musica di  Fiesole e l'Accademia Chigiana (Siena), entrambe con € 250.000.
Anche qui, c'è una curiosità che suscita interrogativi inquietanti: questa accademia musicale pescarese onlus-associazione SPORTIVA dilettantistica, userà i suoi 15.000 euro per organizzare veramente Corsi MUSICALI di  ALTO perfezionamento ?? 
Dal canto loro, l'Accademia Lorenzo Perosi di Biella organizza corsi di  liuteria  in cambio dei non pochi 60.000 Euro (ma perchè invece a Cremona, patria degli  Stradivari, non va nulla?), mentre gli Amici della Musica di Firenze (già destinatari ben € 670.000  per la concertistica) si preoccupano di organizzare -a pochi passi dal Conservatorio Cherubini e un paio di km. dalla Scuola di Fiesole- dei corsi  di  perfezionamento professionale musicale, per la sovvenzione di  28.000 Euro. Inspiegabile.

21 attività promozionali della musica € 522.000 in totale
-il finanziamento più ingente (140.000!!) va ad una sconosciuta- per lo scrivente- associazione Feniarco di San Vito al Tagliamento, per Attività promozionale varia (in realtà sono i cori amatoriali). Seconda della lista è la benemerita, eroica Scuola di musica di Fiesole cui vanno 110.000 euro, assolutamente insufficienti per sostenere la gravosa ma blasonata Orchestra Giovanile Italiana, che tra breve spegnerà le sue 30 candeline di coraggiosa attività, circondata da sempre più numerosi squali e belve feroci. 
Spiace aggiungere che anche in questo comparto la Capitale d'Italia è superfavorita, con 6 istituzioni finanziate, contro le 2 soltanto delle inseguitrici Bologna e Firenze. 


4 Enti di promozione della musica € 1.220.000 in totale
Qui Roma fa proprio cappotto:  tutti i  4 Enti sono residenti  nella Capitale, e finanziati generosamente, in particolare il Cidim-Comitato Nazionale Italiano Musica (560.000) e il Cemat (330.000). Il terzo Ente in ordine di  finanziamento (240.000) è ISMEZ-Istituto Nazionale per lo sviluppo musicale nel mezzogiorno, di cui non si rilevano, in verità,  imprese eclatanti. 

9 Progetti speciali € 630.818 in totale
5 su 9 progetti sono da riferirsi a Enti con sede a Roma.
-i finanziamenti maggiori: concerto per l'inaugurazione del Teatro Petruzzelli di  Bari (287.000) e per l'inaugurazione, a Pechino con orchestra non meglio  identificata, del Beijing Film Festival (80.000). Segue, con 50.000 euro, il   progetto Maxximalism, evidentemente tenutosi al museo Maxxi di Roma, e 30.000 Euro per UN concerto di Luis Bacalov (non se ne poteva proprio fare a meno?)

9 finanziamenti per promozioni all'estero € 1.483.000 in totale
-i finanziamenti maggiori vanno a: Maggio Musicale Fiorentino (545.000 per  tournées in Cina, Taiwan, India, Ungheria, Russia - 298.00 per il Giappone, dove rimasero bloccati  in hotel dopo il terremoto e lo tsunami - 68.000 per Austria e Svizzera) Accademia Nazionale Santa Cecilia ( 530.000 complessivi per tournées europee e in oriente). Le briciole restano al Regio  di  Parma e all' Associazione culturale musica moderna di Thiene.


1 capitolo di spesa va alla Biennale di Venezia € 573.000 in totale
Con un leggerissimo incremento rispetto ai 551.690 Euro del 2010, ma è pur sempre contributo modesto per una veneranda istituzione che dovrebbe essere la nostra massima vetrina internazionale per la musica contemporanea. 


Ecco qui. Il vostro redattore ha svolto il suo compitino: la cosa più rilevante che mi  viene da dire è che 57 Milioni di  Euro per finanziare (esclusi  gli  Enti  Lirici autonomi o Fondazioni come la Scala, la Fenice, Bologna etc) le attività musicali  del nostro paese sono una autentica miseria. Se guardate le cifre vi accorgerete che sono assolutamente insufficienti per sostenere un patrimonio di centinaia di istituzioni grandi e piccole che arricchiscono -quale più, quale meno- la nostra vita musicale. Ma questa è  la realtà  di un Paese che vede la cultura musicale più come orpello decorativo che come fonte di investimento, anche economico, sul suo futuro. In tempi di crisi come questi, poi, è inutile fare appelli per aumentare le sovvenzioni, perchè altri soldi lo Stato non ne ha, o non è disposto  a darne. Qui dovrebbe iniziare una riflessione sull'ingresso  dei  privati nelle istituzioni musicali, ma non è la sede giusta ed è un discorso  complicato. 
Per il momento, se siete arrivati fin qui nella lettura, le somme potete tirarvele da soli, e anche le eventuali valutazioni sul modo come sono spesi i vostri soldi. E poi, se credete, fatemi sapere. 

POST SCRIPTUM : 
riceviamo da Marco Tutino, recentemente entrato a far parte della Commissione Consultiva Musica del Ministero, un chiarimento che qui di seguito volentieri  pubblichiamo, per doverosa trasparenza, in modo che ciascuno possa approfondire la materia se crede, e farsi una opinione personale. 


1) la commissione ha carattere consultivo. Non decide, ma fornisce dei pareri sulla qualità artistica dei soggetti richiedenti, laddove ne sia a conoscenza
2) l'idoneità o meno a far parte dell'elenco di coloro che possono ricevere un finanziamento non è decisa dalla commissione, e per quanto ne so il più delle volte è negata per ragioni formali.
3) per quanto mi riguarda, sono in quella commissione come esperto per la lirica e mi occupo di fornire un aiuto a valutare la qualità delle stagioni delle nostre Fondazioni, allo scopo di erogare una quota Fus basata su quel parametro. Ovviamente mi astengo dal fare qualsiasi commento sulla musica contemporanea, per ovvi motivi di conflitto di interessi. 

Grazie
Marco Tutino




26 commenti:

  1. Ho sempre avuto in mente una teoria: non serve a nulla aumentare o diminuire il flusso finanziario destinato alla cultura. Una ripartizione del genere NON premia chi davvero dà l'anima per la cultura musicale in italia. A quanto pare, e come sempre, la vera ricchezza sta nella motivazione, nelle persone; alcuni enti del documento vanno semplicemente aboliti per macroscopiche inefficienze. Invece vedo centinaia di migliaia di euro che andranno a finire nel nulla, alla faccia della crisi e di chi in buona fede protesta contro i "tagli".

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  2. Caro Mastrandrea,
    sono d'accordo on la seconda parte del suo commento : è vero ," alcuni enti del documento vanno semplicemente aboliti per macroscopiche inefficienze. Invece vedo centinaia di migliaia di euro che andranno a finire nel nulla" .

    Sono invece in forte disaccordo con la prima : lo Stato DEVE finanziare la cultura. Ma lo deve fare in modo lungimirante, attento , selettivo. Ciò che , a mio parere, non fa del tutto, attualmente.

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    3. mi rendo ben conto che ho denaturato il tema circostanziato della discussione; altresì, il mio era solo un "sassolino" nella scarpa che tenevo da 32 anni; infine, è assolutamente dato per possibile il fatto che il tutto venga cancellato, e mi adatterò dunque a questa decisione - e rimetterò il "sassolino" nella scarpa (per altri 32 anni); tuttavia, il soggetto in questione avrà ben poco da replicare, visto che ho citato fatti certi (fatto salvo il mio nome)

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    4. Fare commenti che contengono dure critiche personali a terzi, e farlo senza firmarsi con nome e cognome, non è conforme alle esplicite regole (leggi le ultime righe qui http://renatorivolta.blogspot.com/p/mo-di-editoriale.html) che questo , come tanti altri blog, si danno per mantenere il dibattito nei limiti del civile confronto di opinioni.
      Perciò ho dovuto, molto a malincuore, cancellare il commento di "anonimo".

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    5. Accetto di buon grado la cancellazione; visti i presupposti mi sembra giusto. Vorrei però sottolineare come il Conservatorio di Milano sia da anni il ricettacolo di insegnanti di Composizione totalmente incapaci, fatto il debito rapporto con il ruolo non solo italiano, ma europeo, che dovrebbe rivestire. Io, essendo il nulla in persona, me ne guarderei bene dall'iscrivermi ai suoi corsi di Composizione, se non presso validissime sparute e (immagino) criticate mosche bianche. Il problema è proprio questo: che ci fanno questi incapaci totali al Conservatorio di Milano? Si dondolano sulla seggiola e, scaldandola, ci propinano musica orecchiabile, scritta a orecchio.

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    6. proprio ieri sera a cena con alcuni colleghi , abbiamo provato a enumerare il numero di cattedre di composizione di alcuni conservatori di nostra conoscenza.
      Il conteggio fa spavento. Si tratta di un numero completamente fuori controllo , che non ha più alcun rapporto reale con un mercato del lavoro nemmeno potenziale, virtuale.
      Studiare composizione sembra che sia una specie di hobby, di materia complementare attraverso la quale ormai si impara a volte surrettiziamente non dico il contrappunto ma proprio l'armonia complementare , se non addirittura il solfeggio !
      Naturalmente, non tutti i docenti sono uguali , e non tutti gli allievi la prendono come una più o meno utile escursione/vacanza. Ci sono ANCHE personalità importanti, musicisti in piena regola. Meno male.
      Ma i numeri sono davvero spaventosi. una ventina di clasi di composizione in un conservatorio di una (pur grande) città che senso hanno ?
      D'altro canto mi domando : se io fossi direttore di un Conservatorio , sarei in grado di invertire la tendenza? Perchè parliamoci chiaro : ammettendo che sia possibile giuridicamente, amministrativamente snellire il numero, ciò vuol dire far perdere il posto di lavoro a delle persone, e la maggioranza di queste probabilmente non hanno altri redditi.

      Probabilmente avvierò una discussione sul blog su questo argomento.

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  3. Se l'idea che lo stato debba occuparsi di cultura è già cosa abbastanza disgustosa lo diventa ancora di più se le modalità attraverso cui avviene sono queste.
    Qui c'è tutto il riassunto della mediocrità contemporanea: c'è Roma ladrona (e mi chiedo dove sia stata la Lega in tutti questi anni di governo! ma sia da monito per i leghisti in ascolto), c'è la sopravvalutazione dei teatri di tradizione e del repertorio lirico (con gli ennesimi pluri milionari finanziamenti a quell'inutile prassi postmoderna che è il teatro d'opera contemporaneo), sicuramente qualche clienterismo qua e la (altrimenti non si spiegano certe scelte) e la sottovalutazione sistematica (secondo quello che però mi pare un progetto politico-culturale ben preciso) di tutto ciò che ha a che fare con la prassi musicale contemporanea (di ricerca, sperimentale ecc ecc).
    L'assenza di contributi alla Fondazione Prometeo è scandalosa, per non parlare dell'elemosina elargita a pezzi di storia come Milano Musica e il Divertimento Ensemble. E penso che i commenti che ho fornito su questo blog non possono lasciar adito a dubbi circa la mia accesa critica a certa "musica contemporanea".
    Assurda mi sembra poi la mole di finanziamenti per gli Enti di promozione come il CEMAT che smantellerei immediatamente. Non fosse altro perchè se promuovi la musica contemporanea e i risultati sono quelli di cui sopra, hai già fallito in partenza. Secondo, sono progetti che ormai hanno fatto il loro tempo (direi che dai centri musicali attrezzati si è passati agli individui attrezzati da circa una decina d'anni) e non più adatti a cogliere e interpretare la complessità del quadro attuale della musica detta "contemporanea, sperimentale e di ricerca". In un momento di grave crisi economica come quello attuale un esamino di coscienza dovrebbero farselo. I giovani "sperimentatori" non accademici bene o male hanno capito l'andazzo e si guardano bene dall'avvicinarsi a qualsiasi "istituzione" e portano avanti progetti, se non piccole attività imprenditoriali (rischiando in proprio) secondo una logica auto-organizzativa che li esclude automaticamente da ogni forma di tutela. Poi i luoghi deputati alla ricerca e alla diffusione della conoscenza musicale "tradizionale" esistono già. Da centinaia d'anni. E il primo pensiero va alle decine di ragazzi dei dottorati di ricerca in musicologia che avendo affrontato e passato uno o più concorsi nazionali si ritrovano a lavorare 3 anni GRATIS (perchè lo Stato non può permettersi borse di studio) per la gloria nazionale. I precari in confronto sono dei privilegiati. Con il solo contributo statale di 330.000 per il 2011 del CEMAT si finanzierebbero otto (dico, 8) borse di studio triennali. Lavoro per 8 persone per 3 anni. Non so se è chiaro il dato! ogni triennio 8 pubblicazioni di alto profilo scientifico dedicate alla musica contemporanea. E' così che una nazione diventa competitiva sul piano della ricerca. La promozione poi segue naturalmente quando c'è la sostanza su cui competere (e, importante, comunicare) per la comunità scientifico-umanistica mondiale. Con quel che resta dei contributi dei romanissimi "Enti di promozione" si potrebbe finalmente istituire dei PhD (come negli States) in composizione e finanziare le relative attività, soprattutto legate alla prassi, dei conservatori.
    Comunque ragazzi non so se mi disgusta di più i dati che Renato riporta o il fatto che nessuno commenti o ne parli. Paura? Complicità? Penso che la crisi sia talmente profonda che non rimane più nemmeno un briciolo di dignità per esprimere disdegno verso quel poco (e sarà sempre meno) che viene compassionevolmente elargito dallo Stato, sbagliando, ad una ristretta comunità di musici.
    A me tutto ciò fa un po' schifo
    E altro che forconi.

    Delenda Carthago

    Fabio Selvafiorita

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    1. Caro Fabio , tu scrivi tra l'altro : "c'è la sopravvalutazione dei teatri di tradizione e del repertorio lirico" .

      Su questo mi permetto di dissentire: siamo famosi nel mondo per essere il paese della lirica , del belcanto.
      Giovani cantanti vengono qui da tutte le latitudini per imparare. La nostra tradizione lirica ci fa onore a livello globale.
      Lo Stato DEVE sovvenzionare questa forma di espressione così profondamente italiana. Sarebbe suicida lasciare agli altri il compito di valorizzare e diffondere questo patrimonio che, tra l'altro, significa un non indifferente giro d'affari per tutto l'indotto ( turismo, promozione dei prodotti nazionali, etc.)

      Quanto all' "inutile prassi postmoderna che è il teatro d'opera contemporaneo", personalmente ritengo che lo spettacolo di teatro musicale, se vogliamo evitare di chiamarlo Opera, possa ancora essere un genere fertile. Certo, pone ai compositori , ai registi, agli scenografi problemi nuovi che sarebbe qui lungo enumerare. Ma perchè impedire sperimentazioni di nuove formule, quando abbiamo una sistema teatrale e un pubblico che lo frequenta ?
      Dovremmo arginare questa Hybris autodistruttiva e vedere le cose buone che abbiamo , e che molti ci invidiano...

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    2. Concorderei, in parte, se vivessimo tempi normali. Ma 17.046.000 € per i soli teatri di tradizione e le attività liriche ordinarie mi sembrano veramente troppi!

      Quanto al teatro d'opera contemporaneo mi dispiace. Sarà una mia idiosincrasia ma è insopportabile. E' veramente il tipico prodotto post-moderno, sostenuto e riproposto più che altro per sostenere una macchina ben rodata interna ai teatri di tradizione e la lirica. Il pubblico, se frequenta, frequenta per conformismo e partecipata acquiescenza! I problemi estetici di cui parli la storia del ventesimo secolo li ha già affrontati in altre arti.
      E'poi la maggior parte è musica scritta con la mano sinistra. Si sente! Se non con qualche eccezione; Henze ad esempio! Attenzione che però distinguo, il teatro musicale (per il quale ci sono ancora margini di sperimentazione) dall'opera. Il vero Teatro di Berio non è nelle sue noiosissime opere, ma in Laborintus, nella terza sequenza o la quinta, in Visage ... teatro su un semplice palco, con uno strumento, o alla radio...questa fu innovazione, non cinquemila computer che fanno girare settecento patch di max che proiettano suoni su ottomila canali mentre un coro di 400 persone bela e microcamere colgono l'espressione del volto del cantante il quale se ride mostra il canino rosso che captato dalla camera fa aprire un filtro passa alto sulla sezione di contrabbassi che risuonano nel palco reale mentre 5000 lampadine fosforescenti illuminano la cantante che fa vedere una tetta mentre rimane imbambolata con posa biomeccanica per 4 minuti che manco Mejerchol'd facendo pensare a catatonia MA, il tutto, per il critico diventa (e quando mai) metafora di una qualsiasi cosa. Importante che sia metafora. Tutto ciò e tipicamente post-modernista e asseconda una prassi anti-musicale che fa precedere il brainstorming-marketing oriented all'essenza delle questioni musicali. No, thanks, allora preferisco un bel concerto rock. Trovo la metafora e il conformismo più onesti!
      FabiO

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    3. Questo succede solo a causa di compositori estranei al concetto elementare per cui lo sforzo (creativo) esige capacità. Non è l'idea in sé, ma come la si realizza (e se racconta qualcosa articolando trame su più livelli - proprio come Berio). Non è di certo schiacciando un bottone, o mille bottoni, che si realizza il teatro musicale d'avanguardia.

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  4. Fabio , ti rispondo sinteticamente:
    1) i finanziamenti alla musica sono davvero miserevoli , ma bisogna stare attenti : l'interesse dello Stato nel sovvenzionare le istituzioni musicali non può obbedire al solo principio che vanno dati più soldi alle istituzioni più importanti e agli altri niente.
    A mio parere il dovere dello Stato è ANCHE di aiutare quelle realtà magari piccole o geograficamente svantaggiate , laddove mancano sponsors privati o c'è poco pubblico . Quindi è corretto finanziare i piccoli ,anzi, forse è anche più importante che non dare soldi alla Scala , per dire : ma i criteri devono essere applicati cum grano salis e con trasparenza.
    2) la tua proposta di istituire borse di studio per corsi di laurea PhD in musicologia è interessante, ma rientra nelle competenze del Ministero dell' Istruzione .

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  5. rispondo alla 2) perchè in sostanza sulla 1) mi trovi d'accordo (non ho neanche capito molto bene cosa c'entra con quello che ho scritto!)

    riporto dal sito CEMAT:
    "... partecipa attivamente, sin dalla sua nascita, alla vita internazionale della comunità scientifica e musicale, attraverso propri apporti scientifici e tecnologici, ma anche con rassegne tese a illustrare le produzioni di musica elettroacustica italiana."

    1) così, d'istinto: da quando esistono settori della comunità scientifica che usufruiscono di così sostanziosi finanziamenti e operano al di fuori delle competenze del MIUR? Non mi pare che qui si stia parlando di aziende private che fanno ricerca indipendente.
    2) Oggi chi accede ai dottorati di ricerca senza borsa di studio può fare richiesta di finanziamenti ad aziende (le quali possono usufruire di agevolazioni fiscali per il 60% dell'importo della borsa, nella forma del credito d'imposta) che in qualche hanno un qualche interesse nello sviluppo e nella "promozione" della ricerca finanziata. Ma tu immagina la difficoltà di trovare "aziende" interessate in campo umanistico. Figurati musicologico. Dici che è molto difficile coinvolgere questi Enti affinché possano coprire questo gap di aziende culturali?
    A me pare che questi enti poi intrattengono costantemente rapporti con il MIUR, anche a livelli molto alti. Basta scorrere il sito.

    n.b.
    il PhD non è un corso di laurea, ma è un titola accademico che si consegue dopo la laurea vecchio ordinamento o magistrale. Si effettua un concorso e se lo si passa (con o senza borsa) si accede a quelle che si chiamano scuole dottorali.


    FAbio

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  6. Ah, sono stato frainteso: per me non fa differenza che i finanziamenti li metta lo stato o i privati. Ciò che conta è il SENSO di un finanziamento, cosa si paga e cosa si ottiene. Aumentare i finanziamenti destinati a certi ecomostri musicali non rende migliore lo scenario italiano: e sono pure convinto che di istituzioni grandi e prestigiose ne abbiamo bisogno per progetti ad ampio respiro, non è che in casa puoi provare a fare una installazione a 20 canali, avere camere anecoiche e strutturare festival di respiro internazionale. La sfida importante è quella per un nuovo corso nei criteri di selezione. Premiare ciò che ha senso, anche da un punto di vista economico, il che non vuol dire necessariamente cash, ci sono anche altri criteri. Valutare ciò che un ente produce e confrontarlo con istituzioni simili all'estero. Per fortuna ci sono spazi come questo blog per poterne parlare, è già qualcosa.

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    1. Assolutamente d'accordo sul senso di questo Suo chiarimento.
      E grazie davvero per la fiducia in questo mio piccolo "speaker's corner" digitale!

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  7. l'associazione I Concerti nel Parco è diretta da Teresa Azzaro, figlia di Giuseppe Azzaro (http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Azzaro), sorella di Giovanni Azzaro (ex assessore al Comune di Roma). Però c'è da dire che i concerti sono spesso belli e la programmazione sicuramente originale.

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    1. Grazie per la segnalazione!
      Nell'elencare le associazioni musicali romane delle quali io personalmente ignoro l'attività (non abitando a Roma) non intendevo obliquamente accusarle di ottenere ingiustamente pubbliche sovvenzioni. E non l'ho fatto , come si vede bene dal post.
      Mi pare però che sia un fatto innegabile la grande prevalenza di associazioni basate nella capitale nell'ottenimento del denaro pubblico. Sulle ragioni di ciò , ognuno può avere la propria opinione.

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  8. Gentili colleghi ed amici, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un particolare sinora sottaciuto in questo pur interessante e ricco dibattito.
    Quel che lo stato elargisce ad enti e associazioni in gran parte se lo riprende con Irpef, Enpals, Siae etc. (en passant, val la pena dire che gran parte dei contributi Enpals versati non andranno ad utile degli artisti....) A ciò aggiungete che soprattutto per le associazioni medio piccole è sempre più difficile e oneroso rispettare le innumerevoli e spesso fantasiose 'direttive ministeriali':a parte i fastidi, questi oneri burocratici determinano altri costi. Aggiungete che mentre tasse e spese varie vanno pagate subito, i contributi ministeriali arrivano in a programmazione avvenuta, o quasi e in parte a consuntivo e cioè molto dopo. Insomma, se vuoi far musica in Italia o entri nella schiera di 'clientes' politici e squali e squaletti che ben sguazzano in queste acque o devi avere vocazione alla sofferenza se non al martirio
    Giulio D'Angelo

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  9. Grazie per la sua integrazione. LA fiscalità dello spettacolo fa letteralmente schifo. Vogliamo parlare dei contributi ENPALS che vanno a fondo perduto ? Vogliamo parlare dei contributi INPS gestione separata che vanno a fondo perduto?
    Non ho i dettagli dell'ultima manovra del governo Monti a quest9 propositor, ma viglio sperare che con l'accorpamento di Enpals nel'INPS almeno si voglia rimediare al "tetto" di 3 anni di contribuzione sotto il quale si perde il diritto al trattamento pensionistico. Magari ce ne occuperemo in un prossimo post.
    Grazie ancora.

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  10. La Fondazione Arts Academy gestisce L' Orchestra Sinfonica di Roma, con finanziamenti esclusivamente PRIVATI l'orchestra ha un' attivita' di 2 concerti a settimana e ha intetcettato il pubblico dell' orchestra della rai chiusa nel 94(pubblico a Roma non manca)oltre alla stagione Sinfonica presso l' auditorium di via della Conciliazione, l'orchestra svolge tournee in sale prestigiose (Vienna Berlino N.York)ed una buona produzione discografica del sinfonismo italiano.Il tutto con una gestione trasparente e con pochi "amministrativi"(8).In 10 anni di esistenza non un giorno di ritardo sul fronte stipendi.Attenzione da parte delle istituzioni.....0.......eppure sono 76 posti di lavoro che allo stato non costano niente...(p.s. Non definitela piu' orchestra di giovani perche' l' eta media si e' alzata....)

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    1. Grazie della segnalazione e delle informazioni.
      Tuttavia, non risulta corretta l' affermazione di "anonimo" che l'Orchestra Sinfonica di Roma sia gestita " con finanziamenti esclusivamente PRIVATI"
      dalla lista in nostro possesso - pubblica, e raggiungibile dal sito del Ministero Beni Culturali- risulta che la Fondazione Arts Academy abbia ricevuto ( o riceverà) per il 2011 la sovvenzione di Euro 82.000.

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    2. Per gestire un orchestra sinfonica come si deve(stagione sinfonica, stipendi direttori solisti pubblicita'etc.) ovviamente 82.000 Euro sono briciole...dal finanziamento privato che riceviamo oltre alle cose citate prima bisogna aggiungere affitto dell' auditorium e della sala prove.....inoltre fino al 2011 quei soldi servivano per l' attivita' didattica collegata all 'Arts Academy(realta' purtroppo chiusa)quindi l'orchestra sinfonica di Roma si e' retta esclusivamente da sola..

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  13. Vorrei fare solo una precisazione a proposito dell'associazione Feniarco. Nn si tratta di un insieme di cori regionali. Feniarco ha due cori di altissimo livello che sono il CAF (coro accademia feniarco) ed il CGI ovvero Coro Giovanile Italiano composto da 32 coristi selezionati da tutta Italia che esegue un repertorio che spazia da Monteverdi a Dallapiccola. Quest'ultimo coro negli ultimi 2 anni ha riscosso successo ed approvazioni ed ha partecipato alle piu' alte manifestazioni come il Mito di Torino oppure il Festival di Arezzo.
    Inoltre Feniarco ha organizzato il Festival Internazionale Europa Cantat 2012 che quest'anno abbiamo avuto l'onore di ospitare in Italia, di preciso a Torino.

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